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  • Immagine del redattoreLuigi Giuseppe Lima

Mio PADRE...


Ho tanti ricordi del periodo trascorso a Rimini con mio padre e mia madre. Ricordi speciali di un'infanzia felice che si mescolano alle foto e ai filmini dell'epoca che, ancora oggi, di tanto in tanto, guardiamo con mia madre e i miei fratelli. Ho capito in fretta che mio padre faceva un lavoro importante che lo teneva spesso lontano dalla famiglia. Rientrava la sera molto tardi, quando io ero gia a letto e le volte che riusciva a venire a prendermi a scuola era una festa. Mi riempiva di affetto e di attenzioni e, ogni volta che si allontanava, non mi faceva mai sentire la sua mancanza. Ricordo che la mattina presto, quando era gia pronto per uscire, io sgattaiolavo fuori dalla mia stanza e correvo ad abbracciarlo di nascosto dalla mamma, chiedendogli di non andare a lavorare, come fanno tutti i bambini che non vogliono staccarsi dal papà. Ma, oggi che mio padre si trova in quei Cieli che ha tanto amato, io sto diventando un uomo e sono fiero di ciò che ha fatto per il suo Paese anche se non mi ha mai permesso di averlo fisicamente presente nella mia vita. So che mio padre è sempre al mio fianco e veglia su di me e sui miei fratelli. So che voglio seguire le sue orme, come lui ha fatto con suo padre.

Mio padre e il Tenente Colonnello Pilota Giuseppe Lima, Comandante del 25° Gruppo Squadroni AVES "Cigno" di Rimini, caduto in Iraq il 30 maggio 2005.

La carriera militare di mio padre inizia molto presto: dopo aver frequentato l'Accademia di Modena, 167° corso "Fermezza", è diventato pilota acquisendo una grande esperienza in ambito internazionale, grazie a un alto numero di ore di volo. Il suo primo incarico è stato Comandante di Plotone, al 2° Reggimento Pontieri di Piacenza nel 1990.

Dopo aver conseguito la Laurea in Ingegneria Civile nel settore dei trasporti nel 1995 presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza, si è specializzato anche in Scienze Strategiche nel 1999 e in Scienze Internazionali e Diplomatiche nel 2004 presso l'Università degli Studi di Torino e presso l'Università degli Studi di Trieste.

Oltre ai numerosi ruoli ricoperti in ambito nazionale, si è distinto per alcuni incarichi in ambito internazionale, in particolare negli Stati Uniti presso l'Air Force Base di Tampa dove è stato due volte.

Mio padre ha svolto anche varie missioni di pace all'estero in Albania - Macedonia, Kosovo e Iraq, dove è venuto a mancare prematuramente. Di ritorno da un'operazione assieme al suo equipaggio, denominato "Milan63", composto dal Maggiore Marco Briganti, dal Maresciallo Capo Massimiliano Biondini e dal Maresciallo Ordinario Marco Cirillo, l'elicottero AB-412, su cui si trovavano i quattro militari, a incontrato una tempesta di sabbia e non ha lasciato loro scampo. Una tempesta di sabbia, infatti, purtroppo è tra i peggiori nemici di un pilota, anche esperto, e a nulla sono valse le centinaia ore di volto accumulate di fronte alla violenza della fatalità. Ricordo che mi hanno raccontato che mio padre si trovava su quell'elicottero per stare accanto a un collega in lutto che stava per tornare in patria e mio padre aveva voluto accompagnarlo.

La sua generosità e la sua lealtà verso i compagni gli è stata fatale, ma sono proprio queste le qualità che ricordo maggiormente di lui e che lo hanno reso un uomo speciale e un militare di grande valore. Mio padre è stato insignito della Medaglia NATO, della Croce Commemorativa per le Operazioni di Pace e della Croce Commemorativa per le attività di Soccorso Internazionale. Inoltre gli sono state intitolate numerose vie, piazze e giardini in tutta Italia, in particolare il "Giardino Giuseppe Lima" a Fonte Laurentina in Roma, il quartiere della Capitale dove attualmente vivono i miei nonni e dove anche io e i miei fratelli siamo cresciuti.

Ogni anno, quando ricorre l'anniversario della scomparsa di mio padre, l'AVES si stringe attorno a tutti noi come una vera e propria grande famiglia, che in questi dodici anni, è stata sempre al nostro fianco. Sono orgoglioso di poter dire che, oltre alle parole di mia madre e dei miei nonni, è grazie ai racconti dei colleghi e amici dell'AVES che io e i miei fratelli, Federico e Gabriele Giuseppe, abbiamo imparato a conoscere nostro padre e di questo non potrò mai ringraziarli abbastanza.


A Disney World con Papà

Nel periodo in cui con la mia famiglia abbiamo vissuto a Orlando, in Florida, mio padre e mia madre ci portavano spesso al Parco Divertimenti di Disney World. Papà mi comprava tantissimi giocattoli dei personaggi dei miei cartoni animati preferiti, come Toy Story. Eravamo molto legati e sin da piccolo ogni volta che partiva avevo paura che non tornasse.

Ecco perché quando eravamo insieme lo abbracciavo sempre e abbiamo moltissime foto che mi ricordano tanti momenti beli passati insieme. Papà era un uomo molto affettuoso e sempre attento quando era a casa, proprio perché sapeva che spesso sentivo la sua mancanza. Era spiritoso, divertente e non ricordo mai un suo rimprovero.

La sua presenza mi trasmetteva tranquillità e serenità e mi sentivo sicuro di me stesso.

Ecco perché quando non è stato più al mio fianco ho sofferto moltissimo.

Non ho un ricordo preciso di quando mi hanno comunicato dell'incidente, ma da quando è accaduto non c'è giorno che non pensi a mio padre, sopratutto nelle occasioni importanti.

Ricordo ls tristezza che provavo quando i miei amichetti di scuola tornavano a casa coi loro papà che li erano venuti a prendere, o quando venivano ad assistere alle partite di pallone!


Pubblicato nel giornale dell'ANAE "Il Basco Azzurro"

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